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ORATORIO DELLA
BEATA VERGINE ADDOLORATA
DI FREGONA

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(Testo tratto dal libro "Le chiese dell'antica Pieve di san Giovanni Battista nella Valle del Biois - Documenti di storia e d'arte" di Loris Serafini e Flavio Vizzuti)

Il vecchio sacello del villaggio – documentato nel 1635 quando il Vescovo G.T.Malloni ne consacrava la campanella (1)– fu bruciato nell’incendio del 1896 e in seguito ricostruito (2). Il vecchio oratorio possedeva un crocifisso di Benedetto Da Pos di Carfon (1832-1920)(3).
Nel 1926 l’arciprete di Canale Filippo Carli ne benediceva la nuova campanella. La cappella, ricostruita, fu inaugurata nel 1931, ma fu nuovamente distrutta pochi anni dopo dalla rappresaglia tedesca del 21 agosto 1944. La sua ultima ricostruzione, quella attuale, avvenne nel 1953 per opera del Genio Civile, come riparazione dei danni di guerra.

L’oratorio di Fregona, in stile neogotico, è fornito in facciata di un piccolo protiro; sopra la porta centrale c’è la raffigurazione della Deposizione di Cristo e del compianto di Maria, opera di Giovanni Battista Rossato fatta dipingere dagli abitanti del paese. All’interno, luminoso, vi si trova un altare di marmo con la statua della Madonna Addolorata, cui la cappella è dedicata. Per questo motivo la sagra del villaggio si celebra il 15 settembre, giorno dell’Addolorata, o la domenica successiva a questa data se essa cade in un giorno feriale. Nell’abside vi sono sette piccoli affreschi, opera del sopracitato pittore, che rappresentano i sette dolori della Beata Vergine Maria.
L’edificio è stato restaurato tra il 1982 e il 1984 e nel 1990 grazie alla generosità degli abitanti e all’interessamento dei parroci don Cesare Vazza e don Giuseppe De Biasio.

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(1) AVBL, Visita pastorale vescovo Tommaso Malloni – 1635, busta A6/2, c. 53r.

(2) AAC, Attività parrocchiali, Aiuti umanitari in seguito all’incendio di Fregona, 1896, busta…

(3) Tamis F.-Pellegrinon B., Artisti agordini, Nuovi Sentieri Editore, 1973, p. 43.

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