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(Testo tratto dal libro "Le chiese dell'antica Pieve di san Giovanni Battista nella Valle del Biois - Documenti di storia e d'arte" di Loris Serafini e Flavio Vizzuti)

In una lettera del 13 febbraio 1902, l’arciprete di Canale Giovanni Battista Zanetti chiede al vescovo di poter celebrare la messa nel “..pubblico oratorio di recente edificato e compiuto nel villaggio stesso…”. Il villaggio contava 300 abitanti. Il 15 febbraio il vescovo concede licenza di benedire sia l’oratorio che la statua della Vergine (1). Tuttavia nel dicembre 1902 non era ancora compiuta la sacrestia e non erano ancora completi gli arredi. Pertanto Michele Valt, a nome del comitato di costruzione, chiede a un imprecisato deputato un aiuto economico. Non sappiamo se il contributo ci fu, ma l’oratorio fu completato nei mesi seguenti (2).
Per arricchire l’interno della cappella furono posti due dossali d’altare appartenenti alla vecchia chiesa pievanale di Canale, smantellati verso il 1858 – e che erano stati portati nel villaggio da un fabbriciere che prevedeva di collocarli nella chiesa che si sarebbe costruita (vedi scheda del catalogo).
Oggi la cappella è bisognosa di un accurato restauro, peraltro in parte già avviato dalla parrocchia di Caviola, viste le condizioni di precarietà in cui la costruzione versava. Si auspica pertanto che presto i lavori possano essere completati, in modo da far risaltare le bellezze artistiche che esso ospita.

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(1) AVBL, Parrocchie, Canale d’Agordo, oratorio di Valt, busta 26/E/5/C.

(2) AAC, Fabbriceria, Gestione edifici, arredi e opere di culto, oratorio di Valt, 1902, busta 72/26.

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